19 Novembre 2024

Dopo lo Screening. Gli step necessari per una diagnosi accurata del tumore alla prostata

 

Oggi, Martedì 19 novembre, in Piazza Municipio, a Napoli, si sono concluse le  Giornate della Prevenzione promosse dalla Fondazione Pro in occasione del “Movember”, con visite e screening gratuiti contro il cancro alla prostata, la neoplasia maschile più frequente.


Il primo step: Il test del PSA

 

Il PSA, antigene prostatico specifico, è una proteina prodotta dalla prostata e rilasciata nel liquido seminale maschile per fluidificarlo e favorire la motilità degli spermatozoi.

Il dosaggio del PSA nel sangue ci indica la presenza o meno di una probabile patologia alla prostata, ma non ci dice nulla sulla natura di questa. Da qui emerge la necessità di integrare il suo dosaggio con una visita urologica ed una ecografia.


Dopo il test del PSA: come prosegue il percorso diagnostico se l’esito è positivo

 

Se durante la visita urologica emergono sospetti, il medico valuterà la necessità di ulteriori esami diagnostici come una risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI). Sulla base dei risultati della mpMRI, lo specialista potrà poi optare per una biopsia mirata della prostata, che permette di analizzare campioni di tessuto e valutare il grado di aggressività del tumore. A questo proposito, va sottolineato che il carcinoma della prostata è una malattia multifocale: ciò significa che, nella ghiandola prostatica, il cancro può essere localizzato in più punti. Il percorso terapeutico è quindi modulato in base alle caratteristiche del tumore e del paziente. Ad oggi si hanno diverse opzioni terapeutiche che vanno dalla chirurgia alla ormonoterapia, passando per l’ormonoterapia.


Ultimi progressi nella diagnosi del carcinoma prostatico: tecnologia e percorsi su misura

 

Il carcinoma prostatico è la neoplasia più comune negli uomini e, negli ultimi anni, ha beneficiato di significativi progressi nelle metodologie diagnostiche, grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia e alla medicina di precisione, come la chirurgia localizzata e quella robotica.

Queste innovazioni stanno rivoluzionando il percorso diagnostico, rendendolo più accurato e personalizzato, con l’obiettivo di aumentare l’efficacia e ridurre al minimo gli interventi invasivi non necessari.

Un percorso diagnostico su misura presenta le seguenti caratteristiche:

Quali sono gli effettivi benefici di un percorso diagnostico personalizzato?

 

Naturalmente, l’efficacia di approcci personalizzati e meno invasivi dipende sempre dallo stadio della malattia: quanto prima viene identificata, tanto maggiori sono le probabilità di una buona ripresa post-operatoria.


Iter diagnostico contro il carcinoma prostatico: considerazioni

 

Grazie alla possibilità di diagnosi precoce e alla disponibilità di terapie efficaci, il carcinoma prostatico presenta elevate probabilità di cura. Tuttavia, non è raro che venga diagnosticato in fase avanzata o che si ripresenti dopo anni dalla prima diagnosi. È proprio su questi pazienti che la comunità scientifica continua a concentrarsi, al fine di ampliare le opzioni di trattamento capaci di tenere la malattia sotto controllo.

Con l’innovazione nei percorsi diagnostici del carcinoma prostatico, attraverso l’impiego di tecnologie di ultima generazione e un approccio multidisciplinare, la gestione di questa patologia sta compiendo significativi passi avanti. Questi sviluppi non solo migliorano la precisione diagnostica, ma permettono anche di personalizzare i trattamenti, aumentando le probabilità di successo e migliorando la qualità della vita dei pazienti

 

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