11 aprile 2022 – Smettere di fumare dopo un infarto fa guadagnare oltre quattro anni di vita senza malattie cardiache senza neanche ricorrere all’assunzione di una terapia preventiva. È quanto sostiene una ricerca coordinata dall’Amsterdam University Medical Centre e presentata al congresso scientifico dell’ESC (Società Europea di Cardiologia). Lo studio ha utilizzato i dati di 989 pazienti dai 45 anni in su che avevano continuato a fumare nei sei mesi successivi ad un infarto o a un intervento per l’impianto di stent o bypass. I pazienti entrano generalmente trattati con farmaci per prevenire altri eventi cardiaci, in particolare con antiaggreganti, statine e farmaci per abbassare la pressione. “Questo gruppo è particolarmente a rischio di avere un altro infarto o un ictus. Per loro smettere di fumare è potenzialmente l’azione preventiva più efficace”, ha affermato Tinka Van Trier, tra gli autori dello studio. Nel dettaglio, i ricercatori hanno utilizzato un modello in grado di stimare il guadagno in anni di vita passati in salute, cioè senza infarto o ictus, per i pazienti che smettono di fumare. Ne è emerso che il beneficio derivante dall’abbandono del fumo era sovrapponibile a quello derivante dalla terapia con tutti e tre le classi di farmaci. In particolare smettere di fumare avrebbe comportato ai pazienti un guadagno di 4,81 anni senza infarto o ictus, mentre l’assunzione dei tre farmaci insieme avrebbe fornito un guadagno di 4,83 anni. “Questo indica che smettere di fumare è molto importante per aggiungere anni in salute alla propria vita”, ha commentato Van Trier. “È importante sottolineare che la nostra analisi non ha tenuto conto degli altri vantaggi sulla salute derivanti dalla rinuncia al fumo, ad esempio sulle malattie respiratorie e il rischio di cancro. Sappiamo che il fumo di sigaretta è responsabile del 50% di tutti i decessi evitabili tra i fumatori, di cui la metà è dovuta a malattie cardiovascolari”.