27 aprile 2022 – Chi non beve abbastanza dorme meno, mentre una idratazione corretta migliora la qualità del sonno e quindi della vita. Secondo lo studio ‘Short sleep duration is associated with inadequate hydration”, pubblicato sulla rivista Sleep nel 2019, condotto su circa 20.000 giovani adulti in buona salute c’è un legame fra disidratazione e poco sonno.
Le persone che, durante il test, dormivano solo sei ore per notte hanno presentato un tasso significativamente più alto di disidratazione rispetto a coloro che ne dormivano otto. Dall’analisi delle loro urine, è emerso infatti che i valori elevati di densità urinaria (maggiori di 1.020 g/ml) e di contenuto salino (maggiore di 831mOsm/kg) danno prova di una scarsa idratazione e portano a una conseguente riduzione della durata del sonno di circa due ore. Il motivo è che se siamo poco idratati il fisico si difende e per prevenire la perdita di liquidi produce la vasopressina, un ormone antidiuretico che influisce con il ritmo del sonno. “Quando dormiamo – spiega Umberto Solimene, presidente FEMTEC, Direttore Centro Referenza Medicina Integrata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità presso l’Università di Milano – il corpo attraversa molteplici e complessi processi per ristorare la salute generale dell’organismo. Dormendo la quantità raccomandata di ore, che varia da persona a persona e in base all’età, permettiamo a questi processi di svolgersi al meglio e al ritmo circadiano di gestire la quantità di liquidi presenti nel corpo”. Inoltre la disidratazione può causare anche stanchezza e affaticamento che si manifestano con sintomi come mal di testa e crampi muscolari che rendono più difficile addormentarsi e impattano negativamente sulla qualità del sonno. “Una buona abitudine, pertanto – aggiunge Solimene – può essere quella di mantenersi correttamente idratati durante tutto l’arco della giornata, bevendo acque minerali ad alto contenuto di oligoelementi che aiutano il regolare ciclo veglia-sonno per evitare di incorrere nella disidratazione notturna che impatta negativamente sulle fasi del nostro riposo”.