Nell’era tecnologica in cui la generazione Z sta crescendo, dov’è sufficiente uno smartphone per essere collegato con il mondo, anche la pornografia è diventata facilmente accessibile fin dalla giovane età. Ad oggi, attraverso il web e soprattutto con l’uso costante dei social, gli adolescenti, non solo possono accedere ai siti senza alcun limite ma, con un click possono condividere in modo semplice qualsiasi materiale.
Più dell’88% degli adolescenti, infatti, possiede un proprio smartphone e l’esposizione senza precedenti dei giovani alla pornografia per immagini si è diffusa in maniera esponenziale, diffondendo la tendenza alla adultizzazione e alla banalizzazione della sessualità e provocando danni seri per il loro sviluppo psicofisico; vengono veicolati falsi miti, costruiti modelli lontani dalla realtà che alterano la percezione della propria sessualità ed hanno un importante impatto psicologico sugli adolescenti. Di fronte alla perfezione dei corpi mostrati dai media non è facile sentirsi adeguati, di fronte a certe performance non è facile confrontarsi con le prime esperienze e con la normalità della realtà.
La sessualità nasce inizialmente come un’esperienza personale nel rapporto con il proprio corpo, con le proprie esperienze e con i propri ideali. La maturazione dell’identità sessuale, invece, è una realtà complessa, che implica anche una dimensione psicologica ed esistenziale. Oltre a conoscere il proprio corpo, bisogna poi imparare a sentirsi uomo o donna, e ci si sente tale anche in funzione della considerazione e dell’approvazione esterna. Da un recente studio della Fondazione PRO è emerso che la metà degli adolescenti passa su internet più di 5 ore al giorno e la fruizione dei contenuti pornografici è in costante crescita. A questa facilità di fruizione di notizie, tuttavia, non corrisponde una maggiore conoscenza, perché i giovani sono disinformati, pensano di sapere, ma in realtà le loro conoscenze sono approssimative, prive di fondamenti scientifici e spesso basate su notizie false, recuperate dal web.
Diventa quindi fondamentale alfabetizzare ragazze e ragazzi sui sentimenti e sulla sessualità, fornendo loro gli strumenti giusti per avere informazioni corrette, rompendo quel muro di silenzio costruito con i mattoni della vergogna e il cemento di Dott. Google.
L’obiettivo è parlare di prevenzione, sottolineando l’importanza del rapporto padre-figlio e ricordando che prevenire non significa vietare, ma optare per giuste abitudini e scelte, promuovere l’adozione di stili di vita corretti, passando per una sana alimentazione, una buona attività fisica ed una corretta attività sessuale. E che bisogna fidarsi più di quello che si impara in prima persona che di ciò che circola in rete.
Dott. Luigi Napolitano