La malattia di Peyronie o induratio penis plastica è una patologia che in Italia colpisce circa il 7% dei maschi tra i 50 e 70 anni, caratterizzata dalla formazione anomala di tessuto fibrotico cicatriziale a livello dei corpi cavernosi del pene (le strutture responsabili dell’erezione), che si manifesta con un incurvamento del pene che, in alcuni casi, può impedire una normale attività sessuale con forti risvolti psicologici sulla vita del paziente e del proprio partner.
La malattia si presenta in due fasi distinte: una prima acuta, caratterizzata da dolore durante l’erezione ed una seconda cronica, con la comparsa di una placca che determina la curvatura del pene. Ad oggi non si conosce la causa di questa patologia, probabilmente si tratta di un disturbo di natura autoimmune e infiammatorio, legato a traumi del pene.
Dal punto di vista diagnostico è importante eseguire una corretta anamnesi (verificare quindi l’esistenza di patologie associate, di eventuali traumi durante i rapporti, della presenza di dolore in erezione, della modificazione più o meno rapida della fisiologica curvatura peniena), effettuare l’esame della curvatura a riposo e dopo iniezione di sostanze che determinano erezione del pene, per valutarne il grado di curvatura.
Dal punto di vista terapeutico, il primo approccio è di tipo medico: tende a controllare il dolore e ridurre l’evoluzione della patologia attraverso diverse sostanze antiinfiammatorie ed antiossidanti o attraverso l’utilizzo di onde d’urto.
Laddove necessario, in base al grado di curvatura, si ricorre alla terapia chirurgica, attraverso interventi di corporoplastica (raddrizzamento del pene) oppure, nei casi in cui vi sia anche la presenza di disfunzione erettile, si può procedere all’impianto di protesi peniene.
Dott. Luigi Napolitano